martedì 26 novembre 2013

Terremerse: positivo il preconsuntivo 2013



Il preconsuntivo 2013 della Cooperativa Terremerse presenta dati di notevole positività, sia in rapporto al quadro generale dell’economia e della finanza in Italia e in Europa, sia in rapporto alle potenzialità di sviluppo che evidenzia. La proiezione ottenuta sul consuntivo al 30 settembre prospetta un utile d’esercizio, con un consolidamento del fatturato complessivo a 157 milioni di € e un leggero, ma significativo, recupero sul piano della prevalenza mutualistica, ossia dell’attività svolta con soci rispetto al totale.
L’esercizio 2013, in via di conclusione con un saldo attivo, sarà l’ultimo prima di una riorganizzazione aziendale di largo respiro che, a partire dal 2014, rilancerà ulteriormente la competitività e la capacità di fare accumulazione della Cooperativa, focalizzando il ruolo di Terremerse nella logistica avanzata e nel marketing per i mercati nazionali e per l’internazionalizzazione.

Nella composizione del fatturato le agroforniture spiccano un ulteriore balzo in avanti, passando dai 53 ai 60 milioni di € (+13%), con il consolidamento del margine acquisito. L’incremento più significativo si deve ai settori dei fitofarmaci (+25%) e dell’impiantistica e irrigazione (+35%).

Il settore cerealicolo realizza il record assoluto di volumi ritirati, in un’annata caratterizzata da rese modeste dei cereali a paglia e dalla fortissima concorrenza di 50 impianti per biogas tra Ravenna e Ferrara, che sottraggono ogni anno molto mais alla destinazione mangimistica e alimentare, con il sostegno di determinanti provvidenze pubbliche. Le consegne hanno raggiunto quota 133mila tonnellate contro le 115mila del 2012 (+15,65%). Anche quest’anno, oltre 300 nuove aziende hanno consegnato a Terremerse,  gratificandoci con la loro fiducia. Un risultato che premia la qualità del nostro servizio e l’apertura dimostrata nella costruzione di alleanze con il Consorzio Italiana Stoccaggi e con SADA/ANB. L’ottimo risultato conseguito nella raccolta purtroppo non viene altrettanto premiato dall’attuale andamento del mercato, sempre volatile e complessivamente in flessione.

Il settore carni realizza una buona performance, conseguendo un risultato di budget superiore alle aspettative, dopo la perdita di tutto il fatturato di carni macinate per Unicoop, che contribuiva a determinare l’utile di gestione fino al 2011. Il lavoro fatto nella gestione del salumificio, per acquisire maggiore convenienza di prezzo senza intaccare la qualità dell’offerta, ci premia assorbendo le persistenti difficoltà del prosciuttificio a remunerare i propri costi e prospettando importanti successi in nuovi mercati in Italia e all’estero.

Il settore macchine subisce una pesante flessione di fatturato e di margini, pur spuntando la migliore performance di vendite rispetto alle concessionarie Same Deutz Fahr del mercato nazionale: un segno inequivocabile delle difficoltà del settore, in assenza di provvedimenti di sostegno, pur ripetutamente annunciati.

Infine, il comparto dell’ortofrutta segna un calo di volumi conseguente alle avversità climatiche dell’anno,  che deprime il valore degli sforzi effettuati in ordine all’ottimizzazione della produttività e del contenimento dei costi variabili. L’utilizzo solo parziale degli stabilimenti di lavorazione accresce l’incidenza dei costi fissi, rafforzando l’opportunità delle scelte di ristrutturazione messe a punto negli scorsi mesi: la concentrazione delle lavorazioni, la ricerca di partner con cui condividere sinergie per realizzare congiuntamente il completamento di gamma e l’accesso all’innovazione di prodotto, da cui dipende la possibilità di rilanciare la capacità del settore di produrre reddito per i soci e per le strutture cooperative.

giovedì 24 ottobre 2013

Terremerse: il preconsuntivo semestrale


All’appuntamento del preconsuntivo semestrale 2013 Terremerse si presenta con la previsione di un risultato che marca l’ulteriore crescita dell’attività di Agrofornitura; con un recupero di redditività e interessanti prospettive di crescita nel ramo carni; con un risultato record nella raccolta di cereale a paglia, grazie all'adesione di circa 250 nuove aziende consegnatarie, dopo un analogo risultato del 2012. Da segnalare un'ulteriore diminuzione di costi generali di struttura.

Spiega l’Amministratore delegato di Terremerse, Gilberto Minguzzi: «Nel complesso il nostro trend si proietta verso un risultato di bilancio in positivo, nonostante le difficoltà della congiuntura economica, gli alti costi dell’approvvigionamento finanziario, l’aumentata rischiosità della riscossione dei crediti commerciali.

Nel settore ortofrutticolo il territorio subisce ancora una volta un calo di produzione, dovuto alle avversità climatiche, che si sovrappongono agli espianti e agli abbandoni avvenuti negli ultimi anni, in conseguenza tanto di fattori anagrafici (l’invecchiamento dei conduttori di piccole e medie aziende, che fino a qualche anno fa costituivano l’ossatura della nostra frutticoltura), quanto di deludenti risultati di reddito.

La riduzione dei volumi enfatizza negativamente l’incidenza dei costi fissi delle nostre strutture, programmate per raccogliere quantità sensibilmente superiori. Tutto ciò neutralizza l’effetto dei traguardi raggiunti sul piano della riduzione di costi diretti attraverso l’introduzione di tecnologie, l’ottimizzazione della logistica interna e il contenimento degli sfridi determinati dal declassamento, rispetto al prodotto in entrata, di quantitativi di frutta in fase di vendita.

Dunque l’utile d’esercizio atteso, seppur modesto, è figlio di operazioni di riposizionamento realizzate nel settore agroforniture e cereali, avviate nel settore carni, nonché di misure di razionalizzazione applicate nell'ortofrutta, prima dell’adozione di misure strutturali che riequilibrino l’incidenza dei costi fissi rispetto ai volumi effettivamente lavorati.

L’anno che abbiamo alle spalle è stato segnato da un intenso lavoro di ricerca di soluzioni organizzative alternative. A oggi disponiamo di tutti gli approfondimenti necessari per avviare la ristrutturazione radicale che ci serve per dare prospettiva al nostro settore ortofrutticolo. L’obiettivo realistico è un drastico contenimento di costi fissi, da reimpiegare per consolidare la competitività delle liquidazioni ai soci, senza pesare sul risultato di bilancio complessivo della Cooperativa.

In questo contesto si colloca la nostra azione per ricercare occasioni d'integrazione con partners anche in questo comparto. Nel ricercare alleanze non muoviamo mai da stati di necessità: abbiamo già dimostrato nei fatti di saper affrontare le nostre necessità con le nostre forze.

Abbiamo operato così con le agroforniture, battezzando addirittura un’inedita integrazione tra il nostro ruolo di distributori e quello delle multinazionali fornitrici. Abbiamo operato così nel comparto cerealicolo, integrandoci con privati, con Organizzazioni Professionali, con soggetti del trading internazionale come Axcereal. Persino nel settore delle carni, con la Rete Romagna Coop Food, abbiamo dato vita a un soggetto fortemente innovativo, che sta cominciando a riscuotere importanti apprezzamenti e anche primi risultati concreti.

Nell'ortofrutta abbiamo avviato un dialogo con Apofruit, che ha già segnato alcuni passi concreti, come l’affidamento a Canova e Almaverde, leader di mercato nel settore, della ommercializzazione delle produzioni biologiche dei nostri soci.

In un recente Convegno di presentazione dei progetti di sviluppo della rete “Mediterraneo Group”, di cui è capofila Apofruit, i suoi dirigenti hanno sostenuto che a oggi si può essere players incisivi sul mercato globale solo affidandosi a reti d’imprese specializzate, i cui componenti preservino ognuno la propria individualità e i propri asset commerciali, integrando le gamme di offerta e gli standard qualitativi. La fase della ricerca del gigantismodi Cooperative di 1° grado è da ritenersi superata, per le rigidità che rappresenta, inadatte a realizzate moderni obiettivi di crescita. Noi abbiamo sostenuto questa impostazione fin dalla nascita di Terremerse, in tempi non sospetti. Tale impostazione ci consente di mettere a fuoco alcuni obiettivi difficili da raggiungere singolarmente, ma abbordabili nella dimensione integrata di rete. Mi riferisco alla ricerca della completezza di gamma: la costruzione di gamme complete, con standard qualitativi costanti e volumi adeguati, comporta costi importanti per una singola impresa. In rete le disponibilità degli uni possono affiancare quelle degli altri, per saturare i mercati più remunerativi, trasformando un fattore di costo in una opportunità.

Un altro traguardo raggiungibile in rete è quello dell’agevolazione all’accesso all’innovazione: i detentori delle royalty per le specie e le varietà innovative si concentrano nelle mani di grandi trusts di livello internazionale, con i quali si tratta più facilmente disponendo di volumi significativi.

D’altra parte se crediamo che la frutticoltura in Romagna meriti di avere un futuro, non possiamo affidarci all’illusione di consolidare le produzioni tradizionali. Queste hanno subìto una flessione importante e continueranno a calare. Nuovi investimenti possono venire solo dalla promozione di nuove cultivars che offrano nuove opportunità di reddito!

Infine, vi è il tema dell’internazionalizzazione. In fase di riduzione, anche drastica, dei consumi di frutta nel mercato nazionale ed europeo è sempre più indispensabile rivolgersi a nuovi mercati, anche lontani. Qui torna il tema dei volumi di massa critica necessari e dei costi da doversi sostenere per aprire e mantenere nuove relazioni per l’export.

A questo tema abbiamo dato risposta aggregandoci in importanti Consorzi di specie: PeraItalia, Kiwi Fruit of Italy, Romagna Coop Food. Tra gli effetti della crisi che grava sul settore vi è anche lo stimolo a ricercare, con partner privati e Cooperative, strade nuove rispetto a quelle che hanno avuto successo nel passato, ma che non possono essere adatte per tutte le stagioni».

giovedì 19 settembre 2013

Gastronomia cotta alla macelleria Comacar


Per fornire un servizio ancora maggiore alla propria clientela, alla macelleria Comacar di Voltana è ora disponibile anche la gastronomia cotta: carni già pronte da portare in tavola e da mangiare! Polli allo spiedo, arrosti di pollo, coniglio e vitello, spiedini misti, salsicce, cotechino e altre referenze (anche in base alla stagione e al periodo) saranno direttamente disponibili al bancone della macelleria o su prenotazione (tel. 0545-72827 oppure 0545–72812).
Inoltre, alla macelleria Comacar di Voltana tutte le settimane ci sono almeno 8 prodotti in offerta speciale fra carni fresche e stagionate.
Orario di apertura: dalle 8 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.45 (dal 28 ottobre: dalle 15 alle 18.15). Chiuso il sabato pomeriggio e la domenica.

giovedì 6 giugno 2013

Terremerse tra i promotori di “Romagna Coopfood”


Terremerse, Cevico, Deco industrie, Fruttagel, Co.ind., Molino Spadoni, per impulso della Lega delle Cooperative di Ravenna, hanno dato vita al contratto di rete “Romagna Coopfood” per la promozione dei prodotti dell’enogastronomia romagnola sui mercati internazionali.
La scelta di attestare nello stesso logo “Romagna Coopfood” la natura cooperativistica e solidale dell’organizzazione di promozione intrapresa dalle società sopra elencate, nasce dalla considerazione di cui gode all’estero, più che nel nostro Paese, la forma d’impresa cooperativa: nella produzione alimentare essa e giudicata una garanzia di sicurezza e attenzione per la qualità, oltreché di radicamento nella tradizione culturale del territorio d’origine.
«In questo modo abbiamo legato forma d’impresa e tipicità romagnola, ricavandone un vantaggio competitivo che fornisce ottime prospettive di successo – spiega Gilberto Minguzzi, Amministratore Delegato di Terremerse - Da tempo constatiamo il trend decrescente dei consumi alimentari nel nostro Paese e il contemporaneo slittamento della domanda verso segmenti di produzione che privilegiano la convenienza di prezzo alla qualità. A ciò si deve aggiungere l’aggravarsi dei rischi commerciali, di solvibilità degli acquirenti.»
Ma le cose non stanno cosi in tutti i mercati; anzi, si può dire che, a esclusione dell’area mediterranea dell’Europa, il resto del pianeta sta conoscendo in questi anni ritmi di sviluppo molto sostenuti, con l’emancipazione dalla povertà e dalla fame d’intere popolazioni: cosi in Asia e nel sud est asiatico, in America Latina e in molti paesi africani, la vera novità emergente nello scenario internazionale. In questa parte del mondo l’enogastronomia italiana gode di altissimo prestigio: e la prima cucina per apprezzamento a livello internazionale, davanti a quella francese e cinese.
«Il fatto è che esportare in paesi lontani e di recente sviluppo significa dover affrontare problemi difficili di adeguamento e aggiornamento a normative complesse e, soprattutto, dover investire risorse ingenti per allacciare relazioni commerciali affidabili – prosegue Minguzzi - In più nessuna azienda è in grado di offrire singolarmente una gamma completa di offerta gastronomica. Da qui l’impulso ad aggregarsi in rete, cioè senza dar corso a una nuova impresa dotata di bilancio, strutture e personale proprio - almeno finche non si saranno consolidati relazioni e volumi d’affari sufficienti a ripagarne i costi - ma semplicemente generare sinergie, mettendo sul tavolo le relazioni commerciali di ciascun associato».
Così Terremerse si è associata in rete al Gruppo Cevico per il settore vini e bevande a base di vino, spumanti e liquori; al Molino Spadoni per la molitura, la pasta e i prodotti da forno senza glutine, le farine e gli alimentari, biologici e tipici; Fruttagel per le bevande vegetali, succhi di frutta, prodotti a base pomodoro e verdure surgelate; Co.ind per il caffè torrefatto, cioccolato e prodotti coloniali; Deco per i prodotti da forno, biscotti, crostini e piadina.
Terremerse parteciperà per la frutta fresca e il settore delle carni, in particolare stagionate.
«Partiamo da questo team continuando a perseguire l’allargamento della base associativa della rete, con una particolare attenzione ai settori della pasta e delle acque minerali, che ci porterebbero a disporre della gamma completa dell’offerta - conclude l’AD di Terremerse - D’ora in poi per andare in Cina o in Giappone o in qualunque altro paese, non si dovranno ripetere da parte di ciascuna impresa gli stessi costi d’inserimento che hanno sostenuto coloro che hanno gia un radicamento in quel mercato. Cosi si tagliano le spese e si concentrano le risorse sugli impegni di promozione del nuovo. Infine, va detto che quello che si e inteso fare non è una semplice promozione in termini di pubblicità, ma uno sforzo congiunto per costruire relazioni operative e soluzioni logistiche avanzate su cui, poi, ciascuna azienda associata potrà gestire le proprie operazioni commerciali.»
A questo scopo è gia partita la ricerca, affidata a società di “cacciatori di teste”, per la selezione di un export manager che gestisca l’operatività di Romagna Coopfood per conto delle associate, per essere pienamente operativi entro il prossimo giugno.

lunedì 13 maggio 2013

Terremerse: il bilancio 2012


Il bilancio 2012 di Terremerse ha dovuto fronteggiare difficoltà straordinarie. Le cause: da un lato gli effetti della crisi finanziaria, che ha fatto impennare i rischi commerciali e i rischi d’insolvenza anche di clienti che in condizioni normali sarebbero stati di assoluta affidabilità; dall’altro versante gli effetti dell’eccezionale siccità, che ha arrecato danni pesanti a tutte le attività di cui si occupa la Cooperativa.
Tuttavia Terremerse ha saputo reagire, mettendo a segno un aumento di fatturato, una riduzione dei costi di struttura e un recupero di marginalità. Il risultato finale: 157 milioni di € di fatturato complessivo, con un sostanziale pareggio, ottenuto non ricorrendo ad alcuna azione surrettizia di bilancio, né all’utilizzo di accantonamenti pur disponibili, ma attestando semplicemente il risultato della gestione caratteristica.

Più in specifico vi è da segnalare il risultato nelle Agroforniture, che accrescono ancora il fatturato raggiungendo i 52 milioni di €, contro i 48 del 2011. Va considerato che i primi mesi del 2012, caratterizzati dal prolungarsi della stagione invernale, hanno segnato il fermo assoluto dell’attività agricola e dei relativi consumi, allo stesso modo ha giocato la siccità estiva. La crescita del fatturato proviene da un mix di vendite nel quale i fertilizzanti, un prodotto povero di valore aggiunto, hanno prodotto l’incremento maggiore, ciò che di per sé comporterebbe una riduzione di marginalità. Vi è poi da considerare che il settore ha assorbito, nel corso dell’anno, costi di rete provenienti da altre filiere e dalla struttura generale di Terremerse. Il fatto che il margine contributivo della filiera cresca ancora in cifra assoluta, dimostra che la crescita del fatturato non è andata a scapito del consolidamento della marginalità, anzi.
Nel settore Cerealproteico la siccità ha compromesso i volumi di prodotto normalmente ritirati dalla Cooperativa, con la perdita di oltre 10.000 ton. sui volumi previsti in base all’andamento delle semine. Il mancato afflusso di prodotto è stato parzialmente recuperato dal prodotto di 250 nuove aziende che tra Ravenna e Ferrara hanno scelto Terremerse per la commercializzazione della loro produzione cerealicola, segno inequivocabile di competitività della Cooperativa nei confronti dei suoi competitors. Oltre alla siccità, si è aggiunta l’emergenza aflatossine sul mais, che ha comportato maggiori costi di analisi e rischi commerciali ingenti, con danni conseguenti anche sul reddito del servizio di essiccazione. Per far fronte a questa emergenza, fin dall’avvio della campagna di raccolta del mais, Terremerse ha deciso di attivare in via precauzionale su tutti i centri di ritiro della Cooperativa il proprio sistema di autocontrollo, confermando la trasparenza del proprio comportamento  nei confronti degli agricoltori consegnatari. Tutta la produzione analizzata è stata divisa fin da subito in lotti con livelli diversi di contaminazione; questo ha premiato la prassi di Terremerse di separare le partite sulla base delle specifiche caratteristiche. Nel complesso, comunque, la Cooperativa ha adottato una politica commerciale che ha accresciuto i volumi in vendita,  utilizzando in pieno le rimanenze del 2011 e sacrificando in parte le rimanenze finali per il 2013. Tutto questo ha consentito di chiudere l’esercizio con un margine contributivo di settore positivo e con liquidazioni ai soci competitive.
Il settore della Lavorazione delle carni ha subito nei primi mesi del 2012 la perdita della lavorazione del macinato di carne bovina, che aveva consentito buoni margini nelle ultime due annate. Poi la siccità ha comportato l’impennata dei costi di alimentazione del bestiame e l’aumento del costo delle materie prime nei mesi dell’estate/autunno. La contestuale difficoltà a scaricare sul mercato di sbocco l’aumento dei costi, ha comportato una flessione nel risultato d’esercizio della filiera. Già dai primi mesi del 2013 è stata messa in atto un’azione di recupero di marginalità e di conquista di nuovi mercati redditivi. Ci si attendono risultati importanti dall’adesione di Terremerse alla rete di promozione dell’export Romagna Coopfood. Anche sul mercato nazionale Terremerse ha messo in atto azioni, con la propria rete di agenti, finalizzate al recupero di spazi di mercato e margini.
Nell’Ortofrutta la siccità ha comportato una contrazione nei volumi consegnati dai soci. Si è realizzato così il risultato in volume più basso degli ultimi anni,  con la conseguente enfatizzazione di costi fissi, che segnano negativamente il risultato d’esercizio della Cooperativa nel comparto. All’inizio del 2012 Terremerse aveva condiviso con i soci la necessità di puntare alla migliore qualità nella produzione in campagna, scegliendo di non sostenere con risorse interne le produzioni non in grado di riscuotere l’apprezzamento del mercato al consumo, ma di concentrare il proprio impegno nella promozione delle componenti della propria offerta più in linea con la domanda di consumo. Ad oggi è in atto la predisposizione di un programma di marketing orientato alla valorizzazione della qualità prodotta in campagna e alla massima freschezza dell’offerta, con il ricorso alle migliori innovazioni nella logistica e la ricerca di nuovi sbocchi commerciali, premianti la qualità e la convenienza prodotta.

I risultati conseguiti fin qui sono stati ottenuti con il contributo determinante della base sociale, del management e dei dipendenti tutti, con quella coesione d’impresa che ha consentito a Terremerse di costruire alleanze e far fronte così anche ai momenti più difficili.
Tutto questo permetterà alla Cooperativa di affrontare le criticità e i rischi commerciali del 2013, apportando le correzioni necessarie a implementare la conquista di nuovi spazi di mercato e l’ottenimento di margini d’esercizio, che consolidino ulteriormente la sostenibilità economico-finanziaria delle nostre attività.

mercoledì 20 marzo 2013

Nuovi prodotti Comacar nel Prontuario AiC


Numerose nuove referenze a marchio Comacar sono state inserite nel Prontuario degli Alimenti AiC 2013, la pubblicazione annuale dell’Associazione italiana Celiachia. I prodotti senza glutine del Centro Lavorazione Carni di Terremerse sono quindi adatti anche all’alimentazione delle persone affette da un'intolleranza permanente al glutine.
Le nuove referenze inserite sono: coppa stagionata romagnola, lonzino stagionato, salame nostrano, salsiccia La Casereccia.
Già da diversi anni i prodotti Comacar compaiono sul Prontuario AiC: impasto per salsiccia fresca, spiedino luganega, cotechino, luganega fresca, salame fresco, salsiccia fresca.

venerdì 8 marzo 2013

Prodotti Comacar per le spiagge ravennati


Sabato 2 marzo Terremerse ha partecipato all’evento organizzato dalla “Cooperativa spiagge Ravenna” al Pala De Andrè. L’iniziativa, rivolta ai settori bar, ristoranti, alberghi e stabilimenti balneari, ha avuto l’obiettivo di far conoscere e assaggiare i prodotti a marchio Comacar ai tanti operatori che hanno partecipato alla giornata. La “Cooperativa spiagge Ravenna” raggruppa infatti oltre 200 stabilimenti balneari della riviera ravennate, da Casalborsetti a Lido di Savio. Molti gli apprezzamenti ed elevato l’interesse dimostrato sia per i salumi stagionati, sia per le carni fresche. «Siamo stati molto soddisfatti della nostra partecipazione all’evento – commenta il personale del Centro Lavorazione Carni di Terremerse – in quanto abbiamo ottenuto importanti contatti che vogliamo ora concretizzare in vista dell’imminente stagione estiva».