giovedì 6 giugno 2013

Terremerse tra i promotori di “Romagna Coopfood”


Terremerse, Cevico, Deco industrie, Fruttagel, Co.ind., Molino Spadoni, per impulso della Lega delle Cooperative di Ravenna, hanno dato vita al contratto di rete “Romagna Coopfood” per la promozione dei prodotti dell’enogastronomia romagnola sui mercati internazionali.
La scelta di attestare nello stesso logo “Romagna Coopfood” la natura cooperativistica e solidale dell’organizzazione di promozione intrapresa dalle società sopra elencate, nasce dalla considerazione di cui gode all’estero, più che nel nostro Paese, la forma d’impresa cooperativa: nella produzione alimentare essa e giudicata una garanzia di sicurezza e attenzione per la qualità, oltreché di radicamento nella tradizione culturale del territorio d’origine.
«In questo modo abbiamo legato forma d’impresa e tipicità romagnola, ricavandone un vantaggio competitivo che fornisce ottime prospettive di successo – spiega Gilberto Minguzzi, Amministratore Delegato di Terremerse - Da tempo constatiamo il trend decrescente dei consumi alimentari nel nostro Paese e il contemporaneo slittamento della domanda verso segmenti di produzione che privilegiano la convenienza di prezzo alla qualità. A ciò si deve aggiungere l’aggravarsi dei rischi commerciali, di solvibilità degli acquirenti.»
Ma le cose non stanno cosi in tutti i mercati; anzi, si può dire che, a esclusione dell’area mediterranea dell’Europa, il resto del pianeta sta conoscendo in questi anni ritmi di sviluppo molto sostenuti, con l’emancipazione dalla povertà e dalla fame d’intere popolazioni: cosi in Asia e nel sud est asiatico, in America Latina e in molti paesi africani, la vera novità emergente nello scenario internazionale. In questa parte del mondo l’enogastronomia italiana gode di altissimo prestigio: e la prima cucina per apprezzamento a livello internazionale, davanti a quella francese e cinese.
«Il fatto è che esportare in paesi lontani e di recente sviluppo significa dover affrontare problemi difficili di adeguamento e aggiornamento a normative complesse e, soprattutto, dover investire risorse ingenti per allacciare relazioni commerciali affidabili – prosegue Minguzzi - In più nessuna azienda è in grado di offrire singolarmente una gamma completa di offerta gastronomica. Da qui l’impulso ad aggregarsi in rete, cioè senza dar corso a una nuova impresa dotata di bilancio, strutture e personale proprio - almeno finche non si saranno consolidati relazioni e volumi d’affari sufficienti a ripagarne i costi - ma semplicemente generare sinergie, mettendo sul tavolo le relazioni commerciali di ciascun associato».
Così Terremerse si è associata in rete al Gruppo Cevico per il settore vini e bevande a base di vino, spumanti e liquori; al Molino Spadoni per la molitura, la pasta e i prodotti da forno senza glutine, le farine e gli alimentari, biologici e tipici; Fruttagel per le bevande vegetali, succhi di frutta, prodotti a base pomodoro e verdure surgelate; Co.ind per il caffè torrefatto, cioccolato e prodotti coloniali; Deco per i prodotti da forno, biscotti, crostini e piadina.
Terremerse parteciperà per la frutta fresca e il settore delle carni, in particolare stagionate.
«Partiamo da questo team continuando a perseguire l’allargamento della base associativa della rete, con una particolare attenzione ai settori della pasta e delle acque minerali, che ci porterebbero a disporre della gamma completa dell’offerta - conclude l’AD di Terremerse - D’ora in poi per andare in Cina o in Giappone o in qualunque altro paese, non si dovranno ripetere da parte di ciascuna impresa gli stessi costi d’inserimento che hanno sostenuto coloro che hanno gia un radicamento in quel mercato. Cosi si tagliano le spese e si concentrano le risorse sugli impegni di promozione del nuovo. Infine, va detto che quello che si e inteso fare non è una semplice promozione in termini di pubblicità, ma uno sforzo congiunto per costruire relazioni operative e soluzioni logistiche avanzate su cui, poi, ciascuna azienda associata potrà gestire le proprie operazioni commerciali.»
A questo scopo è gia partita la ricerca, affidata a società di “cacciatori di teste”, per la selezione di un export manager che gestisca l’operatività di Romagna Coopfood per conto delle associate, per essere pienamente operativi entro il prossimo giugno.